Questo strumento permette di  coinvolgere attivamente tutti i membri di un gruppo – anche le persone introverse – nel generare assieme domande, idee e proposte.

Durata media 10-12 minuti.

A cosa serve?

  • È pensata per ingaggiare tutti i partecipanti ed  è in grado di stimolare un ampio ventaglio di idee di qualità; è adatta a gruppi di qualsiasi dimensione.
  • Permette di attingere a conoscenze e capacità che non si sapeva nemmeno di avere:  si apre un dialogo generativo in cui le soluzioni vengono vagliate rapidamente.
  • Il grande punto di forza di questo approccio è che le idee – essendo state partorite dal gruppo stesso – non incontreranno resistenze nell’essere realizzate. Semplice ed elegante!
1-2-4-all

Margaret Mead

Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.

1-2-4-All - la fase del gruppo di 4

Come funziona?

Invito strutturante

  • Quando si presentano dei problemi, il facilitatore propone una domanda per stimolare la partecipazione di tutti nel trovare soluzioni innovative (es. “Quali vantaggi vedete nel risolvere questa questione? Come gestireste questa situazione? Quali idee e azioni suggerireste?”).

Organizzazione dello spazio e dei materiali

  • Numero di gruppi illimitato.
  • Spazi adatti a lavorare faccia a faccia in coppie e gruppi di 4 persone.
  • Sedie e tavolini opzionali.
  • Carta e penna per annotare le osservazioni e le intuizioni.

Come distribuire la partecipazione

  • Tutti i partecipanti del gruppo sono coinvolti (in genere tranne il facilitatore).
  • Ognuno ha le stesse opportunità di contribuire.

Come configurare i gruppi

  • All’inizio il lavoro è individuale, poi si svolge a coppie, poi a gruppi di 4 e alla fine tutti assieme.

Passaggi e tempistiche

  • Si parte con una fase di riflessione individuale e silenziosa sulla sfida condivisa, proposta sottoforma di domanda (es. “Quali vantaggi vedi nel risolvere la questione? Come gestiresti questa situazione? Quali idee e azioni suggeriresti?”). [1 min]
  • Successivamente si generano idee in coppia a partire dalle riflessioni personali. [2 min]
  • A seguire: condivisione e sviluppo delle idee della coppia nei gruppi di 4 persone; notare somiglianze e differenze tra le proposte delle due coppie. [4 min]
  • Infine chiedere “Quale delle vostre idee spicca rispetto alle altre? ” in modo che ogni gruppo presenti a tutti gli altri l’idea che ritiene più importante (ripetere se necessario). [5 min]

Suggerimenti e trappole

  • Facilita fermamente una riflessione individuale silenziosa, prima di quella di coppia.
  • Chiedi a tutti di annotare le proprie idee durante la riflessione individuale.
  • Annuncia i cambi turno con dei segnali acustici (es. dei cimbali o delle campane tibetane…).
  • Fissa precisamente i tempi ed eventualmente fare un secondo giro, se necessario.
  • Nel caso di gruppi numerosi coinvolgi un facilitatore che intercetti eventuali idee inespresse e ne prenda nota.
  • Invita ogni gruppo a condividere la propria idea principale, facendo però attenzione a non ripetere contributi già emersi da altri gruppi.
  • Il facilitatore deve proteggere e favorire la condivisione delle idee individuali, che non devono essere inibite dal gruppo.
  • Sospendete il giudizio, rappresentate le idee in modo visuale, siate pazzi!
  • Se si raggiunge un momento di stasi, cambiare forma di espressione (es. improvvisazioni, rappresentazioni grafiche, storytelling…).
  • Mantieni la regola di parlare uno alla volta in plenaria.
  • Fai un secondo giro se non si arriva abbastanza in profondità.

Variazioni sul tema

  • Annota graficamente gli insight che emergono dai gruppi.
  • Usa dei post-it durante il secondo e terzo giro per semplificare gli eventuali raggruppamenti di idee simili tra loro.
  • Valuta la possibilità formare gruppi di 8 persone invece che di 4, ma solo se c’è il consenso di tutti. La collega Liz Rykert chiama questa variazione Octopus.

Obiettivi di 1-2-4-all

  • Coinvolgere ogni partecipante nella ricerca di risposte.
  • Evitare che i leader influenzino troppo gli altri, cadendo nel circolo vizioso dell’eccesso di controllo e della mancanza di delega.
  • Creare spazi protetti di espressione, permettendo a tutti di esprimere il proprio potenziale.
  • Far emergere le idee silenziose e i preziosi contributi delle persone introverse.
  • Aumentare la varietà degli input.
  • Migliorare la qualità dei contributi prima che vengano discussi con l’intero gruppo.
  • Portare con naturalezza verso decisioni unanimi e consapevolezze condivise.

Casi d’uso ed esperienze sul campo

  • Dopo ogni speech e presentazione, per ottenere un ampio ventaglio di feedback (domande, commenti, idee) senza dover chiedere al gruppo: “Qualche domanda?”.
    Un gruppo di manager ha usato 1-2-4-all per rivoluzionare le proprie riunioni settimanali rendendole finalmente stimolanti.
  • Per approfondire considerazioni che nascano spontaneamente nel gruppo dopo l’annuncio dell’argomento di una riunione.
  • Per facilitate un gruppo che desideri risolvere un problema, o cogliere un’opportunità di innovazione.
  • Per sbloccare una discussione che sia divenuta disfunzionale, rigida, statica…
  • Per evitare che un leader imponga involontariamente agli altri i propri pensieri e le proprie strategie di azione. 
  • Per potenziare un gruppo che tenda ad essere eccessivamente influenzato dal proprio leader.

Crediti

Tecnica sviluppata da Henri Lipmanowicz e Keith McCandless.