🎯 Come funziona What, So What, Now What? (W³)
Livello di difficoltà: Intermedio ★★☆
Durata: 30 minuti
Numero di partecipanti: gruppi di 5/7 persone
Scopo principale di What, So What, Now What?
Facilitare la consulenza tra pari per risolvere sfide concrete e ottenere nuove prospettive sui problemi.
Situazioni ideali per What, So What, Now What?
- Fare debriefing dopo eventi o riunioni complesse.
- Gestire gruppi con opinioni forti o persone dominanti.
- Facilitare il feedback in contesti aziendali.
- Analizzare eventi critici o inaspettati.
- Chiudere riunioni in modo strutturato.
Risultati attesi
- Comprensione condivisa di un’esperienza o evento.
- Riduzione dei conflitti improduttivi nelle discussioni.
- Sviluppo di una visione comune sulle azioni da intraprendere.
- Eliminazione di incomprensioni che potrebbero ostacolare l’azione.
- Affrontare sfide complesse in modo costruttivo.
🙋 Domanda generativa
La domanda si sviluppa in tre fasi progressive:
- WHAT? – “Cosa è successo? Quali fatti o osservazioni sono emersi?”
- SO WHAT? – “Perché è importante? Quali pattern o conclusioni emergono?”
- NOW WHAT? – “Quali azioni ha senso intraprendere a questo punto?”
🏖️ Preparazione di What, So What, Now What?
Setting
- Spazio per gruppi di 5-7 persone.
- Sedie disposte in cerchio per ogni gruppo.
- Tavoli opzionali.
Materiali necessari
- Fogli per prendere appunti.
- Lavagna a fogli mobili per gruppi numerosi.
Adattamenti per facilitare What, So What, Now What? da remoto
- Utilizzare una piattaforma di videoconferenza plenaria per le istruzioni e il debriefing.
- Predisporre breakout rooms per i sottogruppi.
- Lavagne collaborative per la raccolta visiva dei contributi.
- Strumenti di sondaggio per la riflessione individuale.
- Timer condiviso per gestire le tempistiche.
- Limitare a max 5 i partecipanti per ogni gruppo.
- Assegnare ruoli chiari (facilitatore, timekeeper, reporter).
- Prevedere pause tra le fasi.
- Utilizzare sondaggi anonimi per la fase individuale.
Variazioni possibili
- Aggiungere una fase “What If?” tra So What e Now What.
- Utilizzare un oggetto parlante per rallentare e approfondire.
Categorizzare le risposte per tipo (fatti, sentimenti, pattern).
⏳ Tempi e fasi di What, So What, Now What?
- [5/10 min] WHAT?
- [1 min] riflessione individuale.
- [2/6 min] discussione in piccoli gruppi.
- [2/3 min] condivisione con gruppo intero.
- [5/10 min] SO WHAT?
- [1 min] riflessione individuale.
- [2/6 min] discussione in piccoli gruppi.
- [2/3 min] condivisione pattern e ipotesi.
- [5/10 min] NOW WHAT?
- [1 min] riflessione individuale.
- [2/6 min] discussione in piccoli gruppi.
- [2/3 min] condivisione azioni concrete.
💥 Consigli pratici ed errori da evitare con What, So What, Now What?
Best practice
- Praticare regolarmente per acquisire familiarità.
- Verificare che i gruppi comprendano le specificità delle tre fasi.
- Raccogliere una risposta significativa alla volta nella condivisione.
Errori da evitare
- Saltare troppo velocemente la fase “So What”.
- Trascurare il tempo necessario per il debriefing.
- Permettere che le emozioni vengano interpretate anziché osservate come fatti.
Gestione criticità
- Se il primo round non è soddisfacente, fare un secondo giro.
- Stimolare la consapevolezza attraverso le domande, invece che dare consigli diretti.
- Riportare il focus sulla riflessione individuale iniziale.