Livello di difficoltà: Intermedio ★★☆ 

Durata: 25/70 minuti

Numero di partecipanti: 5/15 persone

Scopo principale di Discovery & Action Dialogue

Il DAD permette a un gruppo di scoprire autonomamente pratiche e comportamenti che consentono ad alcuni individui di trovare soluzioni migliori ai problemi comuni, nonostante abbiano le stesse risorse e vincoli dei colleghi.

Situazioni ideali per Discovery & Action Dialogue

• Scoprire soluzioni già esistenti ma non diffuse all’interno dell’organizzazione..
• Identificare e diffondere pratiche virtuose di alcuni membri del team che ottengono risultati migliori dei colleghi.
• Risolvere problemi cronici sfruttando l’intelligenza collettiva.

Risultati attesi

• Generazione di soluzioni sostenibili scoperte dalle persone che svolgono il lavoro.
• Risoluzione di problemi locali con impatto su più unità.
• Costruzione di relazioni tra funzioni e livelli diversi.

Formula Base

• “Come possiamo scoprire e diffondere le soluzioni già presenti nel nostro gruppo per risolvere [problema specifico]?”

Le 7 Domande Chiave

• Come capisci quando il problema X è presente?
• Cosa fai per contribuire efficacemente a risolvere il problema X?
• Cosa ti impedisce di farlo sempre?
• Conosci qualcuno che riesce a risolvere frequentemente il problema X? Quali comportamenti lo rendono possibile?
• Hai qualche idea?
• Cosa serve per realizzarla? Ci sono volontari?
• Chi altro dovrebbe essere coinvolto?

Setting

• Ambiente locale o unità operativa.
• Partecipanti seduti o in piedi attorno a un tavolo.

Materiali necessari

• Fogli per prendere appunti.
• Lavagna a fogli mobili per registrare insights e azioni.

Adattamenti per facilitare Discovery & Action Dialogue da remoto

• Utilizzare una piattaforma di videoconferenza con breakout rooms.
• Predisporre una lavagna virtuale condivisa.
• Dedicare più tempo alle presentazioni per creare connessione.
• Utilizzare un check-in visuale o sonoro per rompere il ghiaccio.
• Per mantenere l’attenzione tenere sessioni più brevi (max 45-60 minuti) con pause frequenti.

• [5 min] Apertura
  • presentazione dello scopo.
  • brevissimo giro di presentazioni dei partecipanti.
• [15/60 min] Dialogo strutturato
  • analizzare le 7 domande in sequenza.
  • giro di parola per dare voce a tutti.
  • insights e idee operative vengono registrate sulla lavagna a fogli mobili.
• [5 min] Chiusura
  • riepilogo degli insights principali e delle azioni proposte.

Best practice

• Mantenere un clima informale.
• Rimanere allo stesso livello del gruppo
• Parlare meno dei partecipanti.
• Incentivare e stimolare uno stato d’animo curioso.

Errori da evitare

• Esprimere giudizi sulle idee.
• Assegnare compiti si partecipanti.
• Partecipanti che dominano la conversazione.
• Resistenza di alcuni a condividere pratiche personali.
• Scetticismo sulla possibilità di cambiamento.
• Tendenza a focalizzarsi sui problemi anziché sulle soluzioni.
• Posizionarsi più in alto o lontano dal gruppo.
• Interrompere il flusso naturale della conversazione.

Gestione criticità

• Utilizzare il giro di tavolo per dare la parola a tutti.
• Richiamare continuamente l’importanza di ascoltare tutte le voci.
• Utilizzare il giro di tavolo per dare la parola a tutti.
• Ringraziare il contributo e gentilmente passare ad altri.
• Richiamare l’importanza di ascoltare tutte le voci.
• Utilizzare il disaccordo come opportunità di apprendimento.