Questo strumento permette di sviluppare delle strategie per affrontare scenari futuri plausibili ma imprevedibili.

Durata media 100 minuti.

A cosa serve?

  • A definire delle strategie condivise all’interno di un gruppo.
  • A testare rapidamente la fattibilità delle strategie attuali e costruire insieme la capacità di rispondere rapidamente alle sfide future.
  • A costruire un gruppo resiliente, in grado di adattarsi prontamente alle novità e che possa rispondere agli imprevisti in modo efficace.
  • A preparare le persone a immaginare i possibili scenari futuri, in modo che eventuali interruzioni del flusso di lavoro possano essere affrontate dal gruppo in modo distribuito.
Critical Uncertainties

James P. Carse

Essere preparati contro le sorprese significa essere addestrati. Essere preparati alla sorpresa significa essere educati.

Balloon Girl @ Bansky

Come funziona?

Invito strutturante

  • Invita il gruppo a identificare i fattori più critici e incerti nell’ambito di riferimento. 
  • Stimola il gruppo a formulare strategie che risultino efficaci in tali situazioni.

Organizzazione dello spazio e dei materiali

  • Quattro gruppi, ognuno seduto attorno ad un tavolo.
  • Carta, post-it, flip-chart o fogli grandi per ciascun gruppo.

Come distribuire la partecipazione

  • Deve partecipare chiunque abbia un ruolo (sia progettuale che esecutivo) nell’ambito da affrontare.
  • Tutti hanno pari opportunità di contribuire.

Come configurare i gruppi

  • Se il numero di partecipanti è abbastanza ampio, suddividerlo in quattro gruppi più eterogenei possibili. Altrimenti, fare solo due gruppi.

Passaggi e tempistiche

  • In plenaria introdurre lo strumento e illustrare le fasi che si dovranno seguire, insistere con particolare attenzione sui frequenti passaggi da lavoro di gruppo a lavoro in plenaria [2 min]
  • Invitare i partecipanti ad elencare i principali fattori di incertezza nell’ambito che interessa affrontare: “Quali fattori possono portare conseguenze impossibili da prevedere o controllare?” [5 min]
  • Dare priorità ai fattori cruciali chiedendo: “Quali fattori minacciano la possibilità di operare con successo?” [10 min]
  • Accompagnare i partecipanti, in base alla storia e al vissuto del gruppo, a selezionare i due punti più critici e incerti (X e Y). [5 min]
  • Creare una griglia con due assi X e Y con un continuum “più di <- -> meno di” per il fattore da rappresentare su ognuno dei due assi, dividendo lo spazio in quattro quadranti.
    Per esempio: identificato per l’asse X il fattore di incertezza nel numero di nuovi prodotti da immettere sul mercato, porre ad un’estremità dell’asse “molti nuovi prodotti” e all’altra “nessun nuovo prodotto”.
    Ripetere per l’asse Y: se, ad esempio, identifichiamo come fattore la tutela dei brevetti, i due estremi saranno “una forte tutela” e “nessuna tutela”. [5 min]
  • Dividere in quattro gruppi: uno per scenario.
    Ogni gruppo descrive in modo creativo il proprio scenario con un titolo e un esempio. [10 min]
  • Si torna rapidamente in plenaria per condividere i vari scenari. [2 min ciascuno]
  • Si torna a lavorare in gruppi: ogni gruppo elaborerà individualmente tre strategie per gestire le criticità nel proprio scenario. [10 min]
  • Si torna in plenaria per condividere le varie strategie. [2 min ciascuno]
  • Sempre in plenaria si esaminano i risultati, evidenziando le strategie robuste (efficaci in più scenari) e quelle di copertura (efficaci in un solo scenario ma in grado di proteggere da potenziali “catastrofi”). [10 min]
  • Per l’ultima volta si torna in gruppo, per effettuare un debriefing con What, So What, Now What? [10 min]
  • Si chiude in plenaria con un debriefing condiviso; tutti insieme si prenderanno le prime decisioni sulle azioni da intraprendere (“Now What”). [10 min]

Suggerimenti e trappole

  • Nel cercare eventuali futuri problemi, ricorda al gruppo gli imprevisti del passato e ciò che l’ha colto di sorpresa.
  • Evidenzia e smaschera ogni “wishful thinking”: quando il desiderio prevale sul principio di realtà.
  • Utilizza 1-2-4-All in cicli molto brevi per punto da affrontare.
  • Per dare un titolo agli scenari, i titoli di canzoni, di libri e film funzionano molto bene.
  • Un modo divertente di sviluppare gli scenari è immaginare di essere nel futuro e di descrivere una situazione come fosse la prima pagina di un quotidiano.
  • Usare i post-it aiuta a ricombinare le idee emerse, consentendo di muoverle sulla scena.
  • Valorizza le persone particolarmente partecipi, indipendentemente dal loro ruolo.

Variazioni sul tema

Obiettivi di Critical Uncertainties

  • Verificare la fattibilità delle strategie attuali esponendole ad  un ipotetico futuro.
  • Aumentare la resilienza, la rapidità nell’adattarsi al cambiamento, la capacità di assorbire shock e di far fronte alle interruzioni.
  • Individuare le priorità tra le strategie, differenziando tra strategie robuste e strategie di copertura.
  • Sviluppare una maggiore fiducia a livello organizzativo nella gestione dell’imprevisto.
  • Ampliare la gamma di opzioni strategiche.

Casi d’uso ed esperienze sul campo

  • Per esplorare quali caratteristiche vadano incluse in un prodotto o servizio che verrà lanciato.
  • Per la politica e l’amministrazione: per definire, ad esempio, i prossimi passi nell’attuazione di una riforma sanitaria.
  • Per i responsabili IT che si preparano ad un deploy particolarmente complesso.
  • Per i aiutare i dirigenti nel creare una visione strategica di lungo termine.
  • Per i direttori esecutivi delle ONG per imparare a gestire cambiamenti inattesi nei finanziamenti e nella percezione pubblica.
  • Per aiutare i giovani che vivono in ambienti difficili a prendere decisioni, valutando insieme a loro i rischi di un abbandono della scuola o di andare a vivere per strada.

Crediti

Tecnica sviluppata da Henri Lipmanowicz e Keith McCandless, ispirata da Jay Ogilvy.