Questo strumento consente ad un gruppo di lavoro di scoprire l’intento condiviso.

Durata media 20 minuti.

A cosa serve?

  • A chiarire rapidamente, sia ai singoli che al gruppo, che cosa è di importanza vitale per raggiungere il proprio obiettivo.
  • A evidenziare la mancanza di un intento soddisfacente in una riunione e a identificare un chiaro scopo prima di procedere.
  • Ad ampliare la libertà d’azione e ad attivare una maggiore responsabilità individuale nel momento in cui il gruppo scopra l’intento comune.
  • A porre le basi per la crescita sostenibile delle innovazioni.
9 Whys

A. de Saint-Exupery

Se si vuole costruire una nave, non si deve raccogliere la legna e non si deve assegnare loro compiti e lavoro, ma si deve insegnare loro a desiderare l’infinita immensità del mare.

Frank McKenna

Come funziona?

Invito strutturante

  • Partite dalla domanda: “Cosa fate quando lavorate su …?” (completate con l’oggetto o il problema da esplorare) e chiedete di compilare una breve lista di attività.
  • Proseguite con la domanda: “Perché questo è importante per voi?”.
  • Continuate a chiedere: “Perché? Perché? Perché?” fino a quando non avrete raggiunto l’intento profondo, mediamente ci si arriva dopo 9 round ma – caso per caso – possono bastarne di meno o servirne di più.

Organizzazione dello spazio e dei materiali

  • Numero di gruppi illimitato.
  • Spazi adatti a far sedere faccia a faccia le persone, organizzate in coppie e, in un secondo tempo, in gruppi di 4.
  • Tavolini opzionali.
  • Carta e penna per annotare le risposte.

Come distribuire la partecipazione

  • Tutti i partecipanti del gruppo sono coinvolti.
  • Ognuno ha le stesse opportunità di contribuire.

Come configurare i gruppi

  • All’inizio il lavoro si svolge a coppie, poi a gruppi di 4 e alla fine tutti assieme.

Passaggi e tempistiche

  • Dopo aver formato le coppie, ogni persona intervista il suo partner per 5 minuti. Si inizia con la domanda “Cosa fai quando lavori su …?”. L’intervistatore cerca risposte via via più approfondite ripetendo, con gentilezza, la domanda: “Perché questo è importante per te?”. Dopo 5 minuti ci si alterna. [Durata totale 10 min].
  • Ogni coppia condivide la propria esperienza e le proprie intuizioni con un’altra coppia. [5 min]
  • L’intero gruppo riflette, partendo dalla domanda: “In che modo i nostri intenti influenzano i prossimi passi che faremo?” [5 min]

Suggerimenti e trappole

  • Crea uno spazio sicuro e accogliente; invita a non esprimere giudizi
  • Divertitevi! Invita i partecipanti ad evocare “il proprio bambino interiore” mentre si chiedono ripetutamente il perché.
  • Continuate! Invita a scavare a fondo, sempre con gentilezza.
  • Fai esplorare diversi modi di chiedere “Perché?”; ad esempio per capire se è utie mandare una certa mail o meno puoi chiedere: “Perché pensi di mandare quella mail?”, oppure “Perché è importante per te mandare quella mail?”, o anche “Se tu avessi già mandato quella mail, come sarebbe cambiata la tua vita ora?”, e così via…
  • Assicurati che la domanda sia: “Perché è importante per TE?” (non per il sistema, per l’organizzazione, per il team… ma proprio per te, personalmente)
  • Rendi evidente la diversità nelle motivazioni di ciascuno facendo notare le molteplici identità del gruppo. Emerge uno scopo in grado di soddisfare i bisogni di tutti?
  • Se qualcuno si blocca e non sa più come rispondere ad un perché, chiedigli: “mi racconti un aneddoto relativo al punto in questione?”
  • Proteggi coloro che condividono storie personali, invita sempre a rispettare la privacy.
  • Fai diventare 9 Whys una routine per mantenere chiaro l’intento condiviso nel gruppo.

Variazioni sul tema

  • Fai precedere 9 Whys da una breve Appreciative Interview. Fai iniziare con l’intervista a coppie, poi invita a chiedere: “Perché la storia di questo tuo successo è importante per te? Perché, perché, perché?”. In questo modo arriverai agli intenti profondi partendo da esperienze positive.
  • Chiedete ai gruppi di 4 se nella discussione sia emersa “una motivazione di base per investire tempo e denaro nell’iniziativa in corso”. Un intento chiaro e una motivazione condivisa fanno la differenza nel far decollare un’iniziativa.
  • Punta a far scrivere una frase singola, come ad esempio: “Il nostro gruppo esiste per…!” oppure “…esiste per evitare…!”.
  • In un contesto aziendale, invita a chiedere: “Perché le persone dovrebbero investire su di noi?” “Perché i clienti chiave dovrebbero essere interessati al nostro lavoro?
  • Dopo aver fatto chiarezza con i “Perché?” fate un round con 10 “Come?” (sarà MOLTO più facile).
  • Uno scopo è ben formulato se può sempre essere migliorato. Puoi far emergere gli spazi di miglioramento invitando tutti a contribuire, costruendo una consapevolezza profonda dei bisogni condivisi.
  • Registra le risposte sui Post-it e mettili su flipchart. In seguito disponili a triangolo: le risposte più generiche verso il vertice, nella parte alta, man mano che diventano più dettagliate posizionale verso la base del triangolo, in basso. Invita ad un debriefing.
  • In alcuni casi potrebbe essere importante e utile chiedere “Perché è importante per questo gruppo?” aggiungendo anche la dimensione collettiva a quella individuale.
  • Concatena con Purpose-To-Practice, Generative Relationships, Wise Crowds, What, So What, Now What?

Obiettivi di 9 Whys

  • Scoprire cosa è veramente importante per i membri di un gruppo.
  • Porre basi comuni per un progetto in partenza.
  • Far emergere storie in grado di accendere un impulso organizzativo.
  • Procedere molto più rapidi, attraverso piccole risposte chiare.
  • Far emergere le fondamenta delle decisioni future.
  • Aiutare a decidere chi sarà coinvolto in ciascuna attività.

Casi d’uso ed esperienze sul campo

  • Definire un proposito condiviso e motivante per il lancio di una ricerca collaborativa. Un network di ricerca americano nel campo dei servizi sanitari (Quality Commons) ha utilizzato 9 Whys come fase di Purpose-To-Practice.
  • Come inizio di una qualsiasi sessione di coaching, come ad esempio Troika Consulting o Wise Crowds.
  • Per chiarire l’intento che soggiace il lancio di un nuovo prodotto.
  • Per ancorare ogni elemento di un Design Storyboards chiedendo: “Perché questa attività o elemento è importante per te? Cosa aggiunge al flusso di scambi tra i partecipanti?”.
  • Per identificare gli scopi personali e dei gruppi.

Crediti

Tecnica sviluppata da Henri Lipmanowicz e Keith McCandless, ispirata da Geoff Bellman.