Questo strumento consente ad un gruppo di lavoro di scoprire l’intento condiviso.
Durata media 20 minuti.
A cosa serve?
- A chiarire rapidamente, sia ai singoli che al gruppo, che cosa è di importanza vitale per raggiungere il proprio obiettivo.
- A evidenziare la mancanza di un intento soddisfacente in una riunione e a identificare un chiaro scopo prima di procedere.
- Ad ampliare la libertà d’azione e ad attivare una maggiore responsabilità individuale nel momento in cui il gruppo scopra l’intento comune.
- A porre le basi per la crescita sostenibile delle innovazioni.

A. de Saint-Exupery
Se si vuole costruire una nave, non si deve raccogliere la legna e non si deve assegnare loro compiti e lavoro, ma si deve insegnare loro a desiderare l’infinita immensità del mare.
Come funziona?
Invito strutturante
- Partite dalla domanda: “Cosa fate quando lavorate su …?” (completate con l’oggetto o il problema da esplorare) e chiedete di compilare una breve lista di attività.
- Proseguite con la domanda: “Perché questo è importante per voi?”.
- Continuate a chiedere: “Perché? Perché? Perché?” fino a quando non avrete raggiunto l’intento profondo, mediamente ci si arriva dopo 9 round ma – caso per caso – possono bastarne di meno o servirne di più.
Organizzazione dello spazio e dei materiali
- Numero di gruppi illimitato.
- Spazi adatti a far sedere faccia a faccia le persone, organizzate in coppie e, in un secondo tempo, in gruppi di 4.
- Tavolini opzionali.
- Carta e penna per annotare le risposte.
Come distribuire la partecipazione
- Tutti i partecipanti del gruppo sono coinvolti.
- Ognuno ha le stesse opportunità di contribuire.
Come configurare i gruppi
- All’inizio il lavoro si svolge a coppie, poi a gruppi di 4 e alla fine tutti assieme.
Passaggi e tempistiche
- Dopo aver formato le coppie, ogni persona intervista il suo partner per 5 minuti. Si inizia con la domanda “Cosa fai quando lavori su …?”. L’intervistatore cerca risposte via via più approfondite ripetendo, con gentilezza, la domanda: “Perché questo è importante per te?”. Dopo 5 minuti ci si alterna. [Durata totale 10 min].
- Ogni coppia condivide la propria esperienza e le proprie intuizioni con un’altra coppia. [5 min]
- L’intero gruppo riflette, partendo dalla domanda: “In che modo i nostri intenti influenzano i prossimi passi che faremo?” [5 min]
Suggerimenti e trappole
- Crea uno spazio sicuro e accogliente; invita a non esprimere giudizi
- Divertitevi! Invita i partecipanti ad evocare “il proprio bambino interiore” mentre si chiedono ripetutamente il perché.
- Continuate! Invita a scavare a fondo, sempre con gentilezza.
- Fai esplorare diversi modi di chiedere “Perché?”; ad esempio per capire se è utie mandare una certa mail o meno puoi chiedere: “Perché pensi di mandare quella mail?”, oppure “Perché è importante per te mandare quella mail?”, o anche “Se tu avessi già mandato quella mail, come sarebbe cambiata la tua vita ora?”, e così via…
- Assicurati che la domanda sia: “Perché è importante per TE?” (non per il sistema, per l’organizzazione, per il team… ma proprio per te, personalmente)
- Rendi evidente la diversità nelle motivazioni di ciascuno facendo notare le molteplici identità del gruppo. Emerge uno scopo in grado di soddisfare i bisogni di tutti?
- Se qualcuno si blocca e non sa più come rispondere ad un perché, chiedigli: “mi racconti un aneddoto relativo al punto in questione?”
- Proteggi coloro che condividono storie personali, invita sempre a rispettare la privacy.
- Fai diventare 9 Whys una routine per mantenere chiaro l’intento condiviso nel gruppo.
Variazioni sul tema
- Fai precedere 9 Whys da una breve Appreciative Interview. Fai iniziare con l’intervista a coppie, poi invita a chiedere: “Perché la storia di questo tuo successo è importante per te? Perché, perché, perché?”. In questo modo arriverai agli intenti profondi partendo da esperienze positive.
- Chiedete ai gruppi di 4 se nella discussione sia emersa “una motivazione di base per investire tempo e denaro nell’iniziativa in corso”. Un intento chiaro e una motivazione condivisa fanno la differenza nel far decollare un’iniziativa.
- Punta a far scrivere una frase singola, come ad esempio: “Il nostro gruppo esiste per…!” oppure “…esiste per evitare…!”.
- In un contesto aziendale, invita a chiedere: “Perché le persone dovrebbero investire su di noi?” “Perché i clienti chiave dovrebbero essere interessati al nostro lavoro?
- Dopo aver fatto chiarezza con i “Perché?” fate un round con 10 “Come?” (sarà MOLTO più facile).
- Uno scopo è ben formulato se può sempre essere migliorato. Puoi far emergere gli spazi di miglioramento invitando tutti a contribuire, costruendo una consapevolezza profonda dei bisogni condivisi.
- Registra le risposte sui Post-it e mettili su flipchart. In seguito disponili a triangolo: le risposte più generiche verso il vertice, nella parte alta, man mano che diventano più dettagliate posizionale verso la base del triangolo, in basso. Invita ad un debriefing.
- In alcuni casi potrebbe essere importante e utile chiedere “Perché è importante per questo gruppo?” aggiungendo anche la dimensione collettiva a quella individuale.
- Concatena con Purpose-To-Practice, Generative Relationships, Wise Crowds, What, So What, Now What?
Obiettivi di 9 Whys
- Scoprire cosa è veramente importante per i membri di un gruppo.
- Porre basi comuni per un progetto in partenza.
- Far emergere storie in grado di accendere un impulso organizzativo.
- Procedere molto più rapidi, attraverso piccole risposte chiare.
- Far emergere le fondamenta delle decisioni future.
- Aiutare a decidere chi sarà coinvolto in ciascuna attività.
Casi d’uso ed esperienze sul campo
- Definire un proposito condiviso e motivante per il lancio di una ricerca collaborativa. Un network di ricerca americano nel campo dei servizi sanitari (Quality Commons) ha utilizzato 9 Whys come fase di Purpose-To-Practice.
- Come inizio di una qualsiasi sessione di coaching, come ad esempio Troika Consulting o Wise Crowds.
- Per chiarire l’intento che soggiace il lancio di un nuovo prodotto.
- Per ancorare ogni elemento di un Design Storyboards chiedendo: “Perché questa attività o elemento è importante per te? Cosa aggiunge al flusso di scambi tra i partecipanti?”.
- Per identificare gli scopi personali e dei gruppi.
Crediti
Tecnica sviluppata da Henri Lipmanowicz e Keith McCandless, ispirata da Geoff Bellman.